Wannacry ha provato che le aziende sottovalutano l’importanza della cybersecurity
All’inizio di maggio il ransomware Wannacry ha infettato 200mila sistemi informatici in 150 Paesi del mondo, colpendo i pc non aggiornati di utenti, ospedali e università.
WannaCry si è diffuso così rapidamente grazie all’inclusione di un codice che permette alla minaccia di diffondersi nelle reti aziendali senza bisogno che gli utenti connessi ad una rete locale debbano aprire un allegato o cliccare su un link. Il malware si replica inviando “pacchetti” in remoto che sfruttano il servizio Server Message Block (Smb) usato dai computer Windows per condividere file e stampanti nelle reti locali.
A quasi un mese dall’attacco informatico, le conseguenze stimate dalle società specializzate non sono poi così tragiche: gli hacker hanno a malapena raggiunto 100mila euro di bottino e solo 200 utenti hanno ceduto al ricatto.
Gli effetti non sono stati solo negativi perché il fenomeno di Wannacry ha portato alla luce una grossa falla all’interno delle aziende e delle pubbliche amministrazioni: la cybersecurity.
La sicurezza informatica è sottovalutata e la scarsità dei budget destinati alla cybersecurity ne è la prova concreta.
Prevenire è meglio che curare
Molte aziende si adoperano a munirsi di un sistema di sicurezza informatico solo dopo aver subito il danno. Il ripristino post-attacco informatico, però, comporta costi tre volte superiori a quelli che si sosterrebbero assumendo del personale qualificato (una violazione rilevata quasi immediatamente provoca un danno di circa 25mila euro; violazione rilevata dopo una settimana fa 100mila euro di danni).
Le aziende quindi devono iniziare ad adottare una logica di anticipazione delle minacce e fare della cybersecurity una priorità, soprattutto perché con l’atteso boom di IoT e 5G la quantità e qualità degli attacchi informatici aumenterà.
Cosa bisogna fare per difendersi da questi attacchi?
Oltre ai consigli che abbiamo dato tre mesi fa nel nostro post “Allerta Virus Cryptolocker“, è necessario effettuare l’aggiornamento dei sistemi operativi, stare attenti a non cliccare su link sospetti e a non aprire allegati non attesi. Tutto questo non basta però. Bisogna mettere i propri dati al sicuro e per fare questo è necessario utilizzare gli strumenti adatti.
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- Nas QNAP, soluzione semplice per il backup/ripristino di file e dati. Il suo sistema operativo QTS basato su Linux lo rende più sicuro dei sistemi Windows® che sono più a rischio di essere attaccati. Inoltre, il servizio di snapshots gestito separatamente dal file system rende QNAP NAS una soluzione di backup affidabile perché consente agli utenti di conservare e ripristinare più versioni dello stesso file, della cartella o anche dell’intero volume e se si verifica un attacco di ransomware, è possibile ritornare rapidamente e facilmente allo stato precedente che l’istantanea ha registrato.
- SEN.Cloud Backup, servizio ideale per la gestione e il mantenimento in piena sicurezza dei dati, in quanto permette al Cliente di impostare il salvataggio automatico della sua infrastruttura virtuale. I dati vengono custoditi in Data Center italiani al fine di garantirne la conservazione di fronte a qualsiasi evenienza. Per tutta la gestione dei backup è disponibile una console web completa e facile da usare, da cui è possibile fare tutte le attività di controllo e configurazione degli agenti.
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About the Author: Enrica Petrucci
